{"id":827378,"date":"2022-07-29T09:00:58","date_gmt":"2022-07-29T16:00:58","guid":{"rendered":"https:\/\/www.questionpro.com\/blog\/dipendenti-introversi\/"},"modified":"2025-07-31T16:10:48","modified_gmt":"2025-07-31T23:10:48","slug":"dipendenti-introversi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.questionpro.com\/blog\/it\/dipendenti-introversi\/","title":{"rendered":"Dipendenti introversi al lavoro: come integrarli"},"content":{"rendered":"
Carl Jung, il padre della psicologia analitica, \u00e8 stato responsabile della divulgazione dei concetti di “introversione” ed “estroversione”. Jung definiva le persone introverse come individui con una chiara preferenza per l’introspezione personale<\/em> e individuale<\/em>, in contrapposizione alle persone estroverse, pi\u00f9 inclini alla gratificazione esterna.<\/p>\n Numerosi studi hanno sfatato i miti sull’introversione e l’estroversione, come la convinzione che gli introversi siano antisociali ma pi\u00f9 intelligenti o che gli estroversi siano pi\u00f9 adatti a ricoprire posizioni lavorative di alto livello.<\/p>\n “Ci sono due razze sulla terra. Quelli che hanno bisogno degli altri, che sono distratti, occupati e rifocillati dagli altri, che sono preoccupati, esauriti e innervositi dalla solitudine come dall’ascensione di un terribile ghiacciaio o dall’attraversamento di un deserto; e quelli, invece, che sono stremati, annoiati, imbarazzati, completamente affaticati dagli altri, mentre l’isolamento li tranquillizza, e il distacco e l’attivit\u00e0 immaginativa della loro mente li bagna nella pace”.\n
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